Scuola a tempo pieno per un totale di 40 ore settimanali. Dopo le 8 ore trascorse in classe, al pomeriggio/sera e nel fine settimana i bambini devono ancora svolgere compiti e studiare a casa.
Nonostante tutto questo, la preparazione finale è, in generale, molto scarsa, anche in materie fondamentali, italiano, matematica, inglese ed è assente un metodo di apprendimento efficace: lo studio si limita a pura ripetizione, spesso i bambini non sanno neanche spiegare bene, con parole proprie, quello che stanno esponendo.
Il risultato di 5 anni di full immersion è sconfortante: studenti impreparati, demotivati, soli, nauseati.
Sorprendentemente però, la scuola, come fosse su un altro pianeta, restituisce giudizi più che positivi, con una valutazione finale medio-alta.
Unica risposta standard a richieste specifiche di chiarimenti, via email e diario, è l'invito a colloqui, nei quali poi, puntualmente, le docenti ribadiscono che va tutto benissimo e non c'è da preoccuparsi, arrivando persino a ridicolizzare, ridacchiando, le preoccupazioni dei genitori (nel nostro caso siamo tutt'altro che apprensivi, se esponiamo un problema è dopo aver valutato con attenzione la necessità di un confronto).
Collaborazione scuola-famiglia: assente.
Comunicazione: carente e superficiale.
Supporto emotivo-psicologico fornito ai bambini da parte degli insegnanti: inadeguato, a volte offensivo e umiliante (forse neanche consapevole).
Personale dell'istituto riferisce di commenti irrispettosi tra docenti e bidelli (!!!) sugli alunni e i loro familiari (riguardanti argomenti privati, economici, scolastici).