2 dei miei figli frequentano questa scuola dall'anno scorso ogni sabato mattina. Il 27 dicembre, come ogni sabato, mi reco alla sede di trani e scopro inaspettatamente che è tutto chiuso . Chiamo al numero di cellulare indicato e mi risponde la direttrice alla quale chiedo spiegazioni sul motivo della chiusura visto che non era stato comunicato nulla nella chat attivata con i genitori. Altre volte le comunicazioni sono giunte al sottoscritto tramite questa chat. Per tale motivo, in assenza di comunicazioni, ho pensato che ci fosse regolarmente lezione visto che si tratta di un giorno feriale ma evidentemente mi sbagliavo. La signora si giustificava dicendo che ad alcune mamme che avevano chiesto informazioni era stato comunicata la chiusura del centro durante le festività natalizie, quindi in orarica secondo lei avevo sbagliato io a non chiedere. Ho fatto notare alla signora che sarebbe stato meglio comunicare ciò a tutti i genitori tramite la chat, visto che in passato per altre comunicazioni è stato fatto così e visto che, se i genitori hanno chiesto, evidentemente non era così scontato come la signora ha voluto significare. Ovviamente mi sono risentito di ciò, soprattutto alla luce del fatto che, anziché scusarsi, la signora faceva intendere che, non avendo chiesto, a differenza degli altri genitori, non ero a conoscenza di tale informazione. Di fronte al mio risentimento la signora rispondeva che le dispiaceva di ciò (ci mancherebbe che le dovesse anche far piacere l'accaduto) ma la parola "scusa" io non l'ho sentita anche quando l'ho fatto notare visto che mi sono organizzato con i turni al lavoro per essere libero la mattina. Preso atto di ciò salutavo la signora e chiudevo la conversazione. Successivamente ho richiamato per sapere quando sarebbero riprese le lezioni e la signora esprimeva il suo disappunto perché, a suo dire, le avrei "chiuso il telefono in faccia" ,usando un tono a dir poco acceso la signora, mentre il sottoscritto, sia pur esprimendo rammarico per il contrattempo, ho sempre usato in tono pacato, la signora sosteneva invece il contrario. Naturalmente ho negato la circostanza poiché tali atteggiamenti non mi appartengono. In pratica, secondo lei, era passata dalla parte della ragione, cioè il problema ero io. Non funziona cosi. Gentile signora, anziché cercare di giustificare il vostro errore sarebbe stato sufficiente chiedere scusa, non è la stessa cosa dire "mi dispiace". Le scuse sono ammissione di un errore, mi dispiace non lo è. Ovviamente con questa gente non voglio avere più a che fare visto che la signora ha peccato di umiltà ed altro, per cui questo è l'ultimo anno in cui i miei bambini frequenteranno questo corso che nell'occasione ha peccato di disorganizzazione ed atteggiamenti inadeguati. Non sono sicuro invece sulla valutazione esprimo dell'insegnamento in senso stretto visto che non sono presente alle lezioni e non sono un insegnante, certo non ho visto i miglioramenti che ci si poteva aspettare visti i costi sostenuti, ma l'atteggiamento della signora nell'occasione è stato deplorevole. A chi mi chiederà informazioni in merito saprò come rispondere