No alla foto di classe, lo dice la legge sulla privacy

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La foto di classe è da sempre uno dei ricordi più belli legati all’infanzia, ma per via della legge sulla privacy forse è destinato a scomparire.

In nome della legge sulla riservatezza, il consiglio di Istituto di un comprensivo a Cervignano, in provincia di Udine,ha bocciato lo scatto che immortala la classe.

A spiegare il tutto è la dirigente del comprensivo di Cervignano, Tullia Trimarchi: “Non l’abbiamo vietata ma regolamentata. Le foto e le riprese all’interno della scuola possono essere divulgate solo ad uso famigliare ma io non posso certo controllare dove vanno a finire. Vogliamo salvaguardare la divulgazione di queste immagini: è una tutela nei riguardi dei bambini. È stata una scelta condivisa e presa dal consiglio d’istituto”. E aggiunge: “La foto di classe è una consuetudine ma non serve per forza il banco per farla. Le tradizioni e le opinioni sono una cosa ma io ho il dovere di salvaguardare i dati dei ragazzi. È una precauzione: vogliamo educare alla riservatezza delle immagini che sono dei dati. Alcuni genitori si sono schierati a favore, altri contro ma qui non si tratta di difendere un’opinione ma di tutelare ciò che va garantito. Quest’anno abbiamo fatto un’intensa attività di prevenzione trasmettendo ai ragazzi e ai genitori una consapevolezza del diritto alla riservatezza propria e altrui.”

E non è la prima volta che nelle scuole ci si trova ad affrontare questo problema.  Nei mesi scorsi una circolare della preside della direzione didattica di Borgo San Lorenzo nel Mugello impediva “foto e riprese a minori in ambito scolastico, compresa la foto di classe”. Già allora la scelta della preside aveva attirato l’attenzione dei media nazionali.

Così si è trovato un espediente:la foto è consentita soltanto se sarà fatta in posa all’esterno dell’edificio.

 

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