Bimbi musulmani ritirati dalla scuola materna, l’opinione pubblica è divisa

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La scorsa settimana un papà egiziano di 36 anni ha ritirato dall’asilo «Fondazione asilo infantile» di Rivolta d’Adda la sua bimba di quasi sei anni e il fratellino di tre. Il motivo del ritiro è religioso: il padre ha saputo dalla bambina che da qualche tempo veniva obbligata a seguire l’ora di religione, mentre gli anni scorsi le era sempre stato consentito di fare altre attività. L’incontro con la nuova direttrice Elena Bertini aveva poi confermato che, essendo la scuola d’ispirazione cristiana, il regolamento andava rispettato. Le opposizioni si erano schierate: «Per quel che ne so la normativa concede la rinuncia all’insegnamento della religione, che non è catechismo, sia chiaro, essendo l’unico asilo a Rivolta – aveva fatto sapere il consigliere Gualtiero Debernardi.

Il Consiglio d’amministrazione della Fondazione asilo infantile di Rivolta d’Adda ha fatto sapere che poche ore fa si è tenuto l’incontro con il papà: “L’incontro si è svolto in un clima di cordialità e l’amministrazione si è assunta l’impegno di verificare se esista la possibilità di soddisfare le richieste avanzate nel rispetto dei principi fondamentali della Scuola indicati nello Statuto, nel Regolamento e nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa pubblicato sul sito della Scuola”. E aggiunge: “Fondazione persegue i propri scopi senza distinzione di nazionalità, cultura, razza, religione, sesso, censo, condizione sociale, politica. In quanto comunità educante, è il luogo nel quale ogni persona, che sia bambino, insegnante, personale non docente o genitore, concorre alla costruzione di un ambiente educativo, formativo e istruttivo sereno, che pone al centro il bambino, il suo benessere e il suo percorso di crescita.

 

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