Il 14 febbraio si celebra in gran parte dei Paesi del mondo, la festa di San Valentino. Ci sono molte leggende al riguardo ma la più famosa è quella legata ad un papa del passato, Gelasio I, che nel 496 d. C, non riuscendo ad eliminare un rito pagano dedicato al dio della fertilità, molto amato tra i popoli che lui tentava di cristianizzare, lo trasformò in una festa cristiana, più precisamente la festa di San Valentino.
Chi era Valentino? Un vescovo romano vissuto nel 180 d. C, che era stato martirizzato. Fu scelto come patrono degli innamorati perché si racconta che fu il primo religioso a celebrare l’unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana.
Ci sono anche leggende più recenti che celebrano questa data: Carlo duca di Orleans, nel XV secolo, mentre era prigioniero nella torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt, scriveva bigliettini d’amore alla moglie, chiamandola «dolce Valentina».
Sicuramente il duca non immaginava che quella del biglietto d’amore sarebbe diventata un’abitudine consolidata ai giorni nostri, proprio nella giornata del 14 febbraio.
San Valentino, che è una festa molto amata dagli italiani, non viene però celebrato allo stesso modo in tutto il mondo, anzi, vi sono alcuni Paesi dove la festa è addirittura vietata. In Pakistan, ad esempio, dove un tribunale nel 2017 ha deciso di vietare i festeggiamenti ad Islamabad perché contrari ai dettami dell’Islam. E ancora, in Indonesia, dove nel 2012 la festa degli innamorati è stata proibita dal più alto consiglio clericale islamico perché non appartenente alla cultura islamica.
E infine ci sono Paesi dove la celebrazione dell’amore avviene in modo diverso dal nostro: in Giappone per esempio, il 14 febbraio le donne regalano cioccolatini agli uomini, anche se questi non sono i loro mariti o fidanzati. Gli uomini ricambieranno il dono, regalando cioccolato bianco, un mese dopo, il 14 marzo, in occasione del White Day. I brasiliani invece, festeggiano gli innamorati il 12 giugno, il giorno che precede Sant’Antonio, patrono dei matrimoni.
Paese che vai, usanza che trovi!