XII° Giornata dedicata alla conoscenza del Braille, diritto e dovere di ognuno di noi

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Oggi si celebra la Giornata Nazionale del Braille, istituita nel 2007 con lo scopo di promuovere la conoscenza della disabilità visiva, incentivare l’integrazione delle persone non vedenti in ogni ambito della vita sociale e ovviamente contrastare ogni forma di discriminazione e pregiudizio.

In quest’occasione vengono organizzati convegni e numerose iniziative concrete di inclusione sociale. Tra queste, alcune sono rivolte a quello che è, per il mondo dei non vedenti, uno strumento fondamentale per svolgere una vita quanto più possibile indipendente e autonoma: il Braille. Inventato nel 1825 da Louis Braille, lui stesso affetto da questo problema, questo sistema di scrittura e lettura è ancora oggi poco conosciuto e in alcuni casi addirittura poco accettato, soprattutto tra chi dovrebbe invece fornirsene per il proprio lavoro. Un triste esempio tra tutti è quello degli insegnanti di sostegno che, spesso per la loro incapacità e inadeguata formazione, ignorano questo linguaggio e, ancor più grave, lo fanno ignorare ai loro studenti non vedenti.  Spesso le ostilità provengono dalle famiglie stesse dei ragazzi con disabilità visiva, poiché viene visto come una conferma davanti agli occhi di tutti dell’incapacità del figlio a relazionarsi col mondo e come uno strumento emarginante.  Il Braille è invece l’opposto: combatte l’analfabetismo a cui sarebbero costretti questi ragazzi, che nella società di oggi equivale all’esclusione dal lavoro, dalla vita sociale e una vita di dipendenza e compassione.

La Giornata di oggi acquista maggior significato grazie alla sentenza n. 5851/18 del Consiglio di Stato dell’11 ottobre scorso, per la quale l’insegnante per il sostegno deve conoscere il Braille. Sentenza che afferma inoltre che «il diritto del disabile all’istruzione e all’integrazione scolastica sia preminente, al punto da obbligare l’istituzione scolastica a ricorrere anche a canali diversi dal mero attingimento delle graduatorie, per reperire un insegnante di sostegno specializzato.»

Conoscere il Braille è dunque un diritto di ogni alunno con disabilità visiva, ma è soprattutto un dovere per ogni insegnante di sostegno.

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