Bus pieno di bambini dato alle fiamme, nessun ferito ma tanta paura

300

Alle 11.20 di mercoledì mattina 51 studenti di seconda A e seconda B della media Vailati di Crema salgono sul solito scuolabus gestito dalla società Autoguidovie che deve riportarli a scuola dalla palestra in cui fanno educazione motoria. Con loro ci sono due insegnanti e una collaboratrice scolastica. Alla guida c’è Ousseynou Sy, autista della società da molti anni, che invece di dirigersi verso la scuola, imbocca la Paullese, direzione aeroporto di Linate. Ferma il bus e inizia a cospargerlo di benzina. I professori vengono costretti a legare con delle fascette i polsi dei bambini. 

Ma mentre Sy riprende a guidare verso la sua meta, due bambini seduti al fondo si liberano dalle fascette e chiamano il 112. Sono le 11.50, scatta l’allarme, la comunicazione viene diffusa tra le forze dell’ordine e le pattuglie intercettano l’autobus in dieci minuti, costringendolo a fermarsi.

Due agenti tengono impegnato l’uomo cercando di a parlargli, altri poliziotti rompono un vetro posteriore e fanno fuggire gli ostaggi. Appena in tempo perché qualche minuto dopo, fuori controllo, l’autista appicca il fuoco e il bus brucia come un’immensa torcia sotto gli occhi di tutti. I ragazzi vengono portati a scuola, l’autista viene arrestato dai carabinieri senza opporre resistenza.

Si scava nella sua vita: è nato in Francia nel 1972, da genitori senegalesi, diventa cittadino italiano nel 2004, sposando una ragazza italiana, è dal 2002 lavora come autista per Autoguidovie senza dare mai segni di squilibrio.

Sy ha riferito alla procura di aver girato nei giorni precedenti dei video caricandoli su Youtube e spedendoli a parenti in Senegal in cui diceva che “si sarebbe sentito parlare di lui”. Ai pm ha parlato del caso della nave Mare Jonio bloccata in mare con i migranti a bordo come “episodio scatenante, la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso”. Col suo gesto voleva concentrare l’attenzione sulle stragi del Mediterraneo. Dopo la prima notte in carcere, dopo i primi colloqui con lo psicologo, è stato trasferito nel reparto protetti.


Print Friendly, PDF & Email