Roma, allontanato il maestro di una scuola materna con l’accusa di violenze sui bimbi

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Un maestro di 42 anni, della scuola dell’infanzia dell’XI Municipio di Roma, è stato sospeso dal servizio e gli è stato vietato di avvicinarsi ai bambini dell’istituto presso il quale lavora.

Così è stato deciso dopo le indagini degli agenti della polizia locale di Roma Capitale, XI Gruppo Marconi e Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, coordinate dalla Procura della Repubblica.

L’accusa è grave: sono stati accertati su 19 bambini episodi di violenze fisiche e psicologiche proprio da parte di questo maestro e durante l’orario di lezione.

Le indagini sono cominciate a dicembre 2018, dopo che i genitori di alcuni alunni avevano sporto denuncia.

I familiari si erano rivolti agli agenti del Gruppo Marconi, diretti dal comandante Emanuele Moretti, dichiarando che i propri figli ricevevano percosse e vessazioni a scuola e che molti di loro avevano cominciato a manifestare atteggiamenti anomali nell’ambito familiare, e la ferrea volontà di non frequentare più la scuola.

Le indagini, svolte anche attraverso le telecamere installate all’interno della scuola, hanno consentito di accertare come i piccoli fossero sottoposti a maltrattamenti sia di natura fisica che psicologica. Le telecamere hanno mostrato scene molto forti: schiaffi, urla, spinte e costrizioni varie, oltre a forme di punizioni umilianti.

Quest’ultimo fatto di cronaca riporta in primo piano il grande dibattito sull’installazione o meno delle telecamere di sorveglianza nelle scuole e nelle case di riposo, che da anni spacca l’opinione pubblica in due parti, quella di chi vorrebbe un controllo più rigido di ciò che succede in queste strutture e chi ritiene che uno strumento del genere minerebbe la serenità di questi posti e di chi ci lavora.

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