Non solo mamma: il ruolo del papà nella crescita di un figlio

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Fino a una trentina di anni fa il ruolo del padre era quello di capo famiglia, e il suo compito era quello di provvedere al mantenimento della moglie e dei figli attraverso il suo lavoro. Alla mamma, invece, era riservata la cura del focolare domestico e l’educazione dei figli. Il papà era quindi spesso visto come la figura autoritaria di casa, da rispettare ma anche un po’ temere, mentre coccole, affetto e consigli spettavano alla mamma.

Per fortuna oggi i ruoli si sono fortemente ridimensionati: le mamme lavorano, molte sono donne in carriera, e allo stesso tempo i papà sono diventati più affettuosi e più partecipi alla vita e all’educazione dei figli.

Quale ruolo gioca il papà nel processo di crescita del suo bambino? La sua importanza si comincia a sentire già in gravidanza, momento nel quale la sua vicinanza e il suo supporto alla futura mamma regaleranno a lei serenità e sicurezza, che si riverseranno a loro volta sul bimbo in grembo. Stesso discorso per il periodo dell’allattamento e dei primi anni di vita.

Quando il bimbo comincia a diventare grande, l’impegno educativo del padre si concretizza: il piccolo si distacca in parte dalla figura materna e comincia a ricercare altri punti di riferimento, il più importante è quello paterno.

Il compito del padre sarà quello di dedicare più tempo possibile al gioco con il proprio figlio, momento nel quale lui può comunicare le sue emozioni e sfogare il suo bisogno di attenzioni.

In età adolescenziale, soprattutto per i maschi, il papà diventa il modello da seguire, l’eroe da imitare e in questa delicatissima fase il buon esempio nei comportamenti da seguire è determinante. Non bisogna cadere nella tentazione di essere “amici” dei figli, ma saper dosare regole e comprensione, affetto e durezza, e sempre in accordo con la mamma, affinché il ragazzo senta di avere accanto a sé una presenza costante e sicura.

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