L’insegnante in pensione diventa una guida turistica

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È l’idea di Otello Dalla Rosa candidato del Centrosinistra alle elezioni amministrative di Vicenza.

Secondo Dalla Rosa ogni anno un centinaio di insegnanti va in pensione: proprio loro potrebbero diventare guide e custodi dei tesori della città. Vicenza è una città piena di risorse culturali. La città vanta opere di valore artistico inestimabile: giardini, musei, chiese e aule studio. Ma ospita anche risorse umane di altrettanto valore: i tanti insegnanti in pensione che, dopo una vita passata nelle aule a far crescere le giovani generazioni, possono continuare a dare il loro contributo per far crescere la città. La proposta del candidato è di mettere assieme queste risorse per un salto di qualità dell’offerta culturale a Vicenza.

L’idea è quella di tenere aperti i musei, i palazzi storici, i giardini pubblici, le biblioteche e le aule studio di Vicenza grazie al contributo degli ex insegnanti.

“Si tratta di un modo per rimettere in circolo le competenze e le conoscenze di chi con generosità ha già svolto un fondamentale ruolo educativo e formativo per i nostri ragazzi – spiega Dalla Rosa – Ogni anno circa cento insegnanti vanno in pensione a Vicenza: la loro preparazione li rende un patrimonio unico che può aiutare l’amministrazione ad aprire spazi oggi chiusi oppure ad allungare le aperture di chiese, musei, parchi o anche di biblioteche e aule studio. La loro presenza si tradurrà così in un servizio ai visitatori, che potranno trovare in loro delle guide qualificate, ma anche ad alunni e studenti della città. Non si tratta solo di un’opportunità per Vicenza, ma anche di un modo per valorizzare gli insegnanti. Circa una decina di anni fa era stata istituita una cerimonia di ringraziamento dei docenti che andavano in pensione, che negli ultimi anni non si è più svolta costantemente. Credo che dovremmo ripartire da qui, da questo messaggio di gratitudine, per provare a chiedere loro un ulteriore impegno questa volta non più verso i nostri ragazzi, ma verso la comunità e la promozione della cultura”.

Se l’idea dovesse andare in porto e dovesse funzionare, potrebbe rivelarsi un’iniziativa da estendere a tutte le citta culturali d’Italia.

 

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