Monfalcone è una cittadina in provincia di Gorizia con una particolarità che salta subito all’occhio: il 22% dei suoi abitanti è di origine straniera. Da qualche giorno però è diventata famosa anche per un’altra stranezza, la scelta discussa e discutibile del sindaco leghista Anna Maria Cisint di fissare un tetto massimo del 45% di bambini stranieri per ogni classe degli istituti scolastici del paese.
In questo modo però il 70% dei bambini stranieri di Monfalcone viene praticamente escluso dalla scuola e costretto a rivolgersi agli istituti dei paesi limitrofi.
Intervistata da TGCom, la Cisint motiva così la sua scelta: “Voglio arginare il fenomeno delle classi ghetto, che ho trovato al mio insediamento. Classi con 28 bambini stranieri e un italiano, una situazione molto compromessa”.
Le opposizioni alla Lega nel Comune goriziano insorgono duramente contro il provvedimento. Tra questi, il Movimento 5 Stelle, che a Monfalcone rappresenta la minoranza: “non sono clandestini. Sono i figli di lavoratori, in regola, che pagano le tasse, e che quindi hanno tutti i diritti degli italiani”.
Sulla questione è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti: “Gli uffici provinciali si sono resi disponibili ad attivare due classi in più” per risolvere questa spiacevole questione e dare a tutti la possibilità di accesso all’istruzione, senza nessun tipo di discriminazione.