Brutti voti? I consigli per aiutare i vostri figli liceali a recuperare le insufficienze

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Qual è il modo migliore per stare vicino ai propri figli alle prese con prove e interrogazioni, senza però rischiare di soffocarli?

La prima regola, come spiega Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia generale alla Bicocca di Milano, è quella di non punire il ragazzo togliendogli il suo impegno sportivo. Sì al sequestro del telefonino nelle ore di studio, per permettere una concentrazione più alta, ma privarlo dei suoi allenamenti settimanali è assolutamente controproducente, poiché gli impedisce di imparare a destreggiarsi tra i vari impegni. Spesso, i brutti voti in pagella nei primi mesi di scuola, soprattutto se sono molti e riguardano le materie caratterizzanti del corso, indicano che il giovane ha semplicemente commesso uno sbaglio nella scelta del suo percorso di studi. Quindi il secondo consiglio è quello di impedirgli l’abbandono scolastico ma suggerirgli di riflettere su una nuova strada da percorrere, più in linea con i suoi interessi. Il terzo consiglio riguarda invece le ripetizioni. Se le materie da recuperare sono solo alcune, prima di rivolgersi ad un docente che segua il ragazzo nello studio e nei compiti durante le ore pomeridiane, il consiglio è quello di provare a farlo studiare insieme ad altri compagni, magari di un anno o due più grandi, che potranno guidarlo nella comprensione di cosa è difficile per lui, senza apparire ai suoi occhi come dei veri e propri insegnanti.

La bestia nera di uno studente su cinque nei primi mesi di scuola sembra essere la matematica, che nei primi anni è spesso insufficiente a giugno, ma che negli anni successivi al primo tende gradualmente a migliorare.  Questo perché è una materia che richiede tempi lunghi, ci vuole tempo per riorganizzare le conoscenze spezzettate delle medie in una competenza organica. I ragazzi sbagliano perché sono abituati a vedere i problemi solo come dei contenitori di numeri e invece dovrebbero concentrarsi sul testo per capire cosa viene chiesto, qual è la consegna del compito.

Infine, ultimo consiglio, è quello di dare fiducia, lasciandoli sbagliare, unico modo per diventare grandi.

 

 

 

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