C’è un italiano tra i candidati al Global Teacher Prize come prof migliore del mondo

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Giuseppe Paschetto, 63 anni, insegnante di “Scienzattiva” e Mathemotion” in una scuola media di Biella, è l’unico italiano tra i 50 in corsa per il «Nobel» degli insegnanti. Il suo modo di lavorare con i ragazzi è originale e assolutamente fuori schema: ha eliminato la cattedra in classe e i compiti a casa. Ha convinto i colleghi a misurare il FIL (la Felicità Interna Lorda) della scuola e per le pagelle di fine anno ha inventato la “valutazione condivisa”. Con i suoi alunni organizza progetti interculturali che prevedono la scrittura di libri o la produzione di film. E così questo insegnante che da oltre trentacinque anni svolge la sua professione con entusiasmo è entrato nella rosa dei 50 migliori prof del mondo, in gara per il Global Teacher Prize 2019 della Varkey Foundation. Unico italiano finalista tra più di diecimila candidati da 170 Paesi.

È riuscito a coinvolgere i figli di tanti immigrati della zona, usando come un gioco l’astronomia, facendo imparare i nomi delle costellazioni in arabo, per non far sentire emarginati i suoi studenti di origine marocchina.

Ha rinunciato da anni ai libri di testo e propone in alternativa ai ragazzi esperienze che partono da una domanda e arrivano a una sintesi attraverso il metodo deduttivo. Per la matematica, niente regole o formule, sono gli stessi studenti a scoprire le cose: anche la matematica viene usata in modo pratico, per inventare un gioco da tavolo, o per misurare edifici della zona. Il prof. cattura l’interesse dei ragazzi prima sul piano emozionale e poi su quello cognitivo.

Con lui non esistono voti e nemmeno insufficienze: per mettere il classico voto numerico in pagella fa un mix tra la sua valutazione più quella di tutti i compagni, creando un voto “condiviso”. A scuola con lui è vietato annoiarsi ma assolutamente obbligatorio sviluppare la propria creatività. Nelle sue ore si crea, si inventa, non si usano telefonini, e finita l’ora si pulisce l’aula tutti insieme.

Esperienze rese possibili da una situazione favorevole, classi non troppo numerose, una dirigente che appoggia l’innovazione e un gruppo di colleghi che segue lo stesso approccio e lavora in armonia. Se vincesse il premio vorrebbe creare con i suoi studenti una Fondazione per la lotta al surriscaldamento globale. Non resta che aspettare la premiazione, che avverrà durante il Global Education and Skills Forum (GESF), domenica 24 marzo 2019, a Dubai. Il vincitore porterà a casa il premio Nobel per gli insegnanti e un milione di dollari.

 

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