La scuola rimane chiusa se il bidello è in sciopero

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Il CCNL del personale della scuola statale descrive così i compiti del collaboratore scolastico: “addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico (…), di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti”.

Può quindi un bidello, durante uno sciopero, tenere per sé le chiavi di ingresso della scuola, ostacolando di fatto l’entrata degli alunni e degli insegnanti, e di conseguenza lo svolgimento regolare delle lezioni?

Si, a quanto pare può. È quello che è successo qualche giorno fa in occasione di uno sciopero proclamato da Flc-Cgil, durante il quale gli insegnanti, non in sciopero, e gli alunni, sono rimasti letteralmente chiusi fuori da scuola perché privi delle chiavi d’ingresso, che erano rimaste ai bidelli.

In questo modo per lo sciopero di una singola categoria si è bloccata l’intera attività didattica, e il dubbio che sorge spontaneo è: se i docenti, pur con i bidelli in sciopero, avessero provveduto ad aprire i portoni, facendo entrare gli alunni regolarmente in classe, avrebbero potuto rischiare l’accusa di comportamento antisindacale?

Inoltre è così corretto che queste situazioni accadano? le attività della scuola infatti rientrano tra i servizi essenziali tutelati dalla legge per garantire diritti costituzionalmente protetti, come quello per l’istruzione.

Forse su una questione così delicata bisognerebbe perfezionare i regolamenti e definire meglio i limiti e le responsabilità delle varie parti in causa, anche per evitare problemi più grandi di una semplice giornata di scuola saltata. Nel momento in cui un minore varca il cancello della scuola, diventa responsabilità soprattutto morale dell’istituto scolastico proteggerlo da rischi e pericoli. 

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