Inclusione: la gita scolastica deve essere un diritto di tutti

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Andare a scuola è un diritto di tutti e una serie di leggi garantiscono la frequentazione scolastica anche agli alunni con disabilità.

La gita è un momento fondamentale nella vita di uno studente, un’occasione per conoscere il mondo, uscire di casa, e anche divertirsi e crescere insieme ai propri compagni. E inoltre può essere considerato un vero e proprio momento didattico, anche per quegli alunni con disabilità per i quali è già previsto un piano educativo personalizzato. L’utilizzo di diversi linguaggi come la fotografia, le immagini, i video e la musica può anche facilitare il loro avvicinamento alle esperienze di gita.

Così come le gite scolastiche possono costituire un’opportunità didattica di crescita e di inclusione, possono però anche trasformarsi in un’occasione persa. Spesso infatti sorgono problemi, difficoltà e nei casi peggiori vere e proprie esclusioni.

Nel caso di partecipazione a gite scolastiche di uno o più alunni con disabilità occorre designare un qualificato accompagnatore, che non deve essere necessariamente il docente per il sostegno, ma può essere un qualunque membro della comunità scolastica, anche un compagno maggiorenne che dia la propria disponibilità, se si stratta di scuola superiore.  

Il costo del viaggio dell’accompagnatore non è a carico della famiglia. Nel caso la scuola non possa affrontare questa spesa, può ricorrere ad uno sponsor esterno oppure deve ripartire il costo dell’accompagnatore tra tutti i ragazzi della classe, compreso l’alunno con disabilità.

La scuola non può rifiutarsi di includere un ragazzo disabile nella gita scolastica, lo vieta la Legge n. 67 del 2006 perché sarebbe un palese caso di discriminazione nei confronti dell’alunno.

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