Tornano “mamma” e “papà” sul documento d’identità dei minori ed è polemica

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Il Decreto Salvini ha ripristinato in maniera definitiva la dicitura “padre” e “madre” sui documenti d’identità dei minori, scatenando proteste da parte di chi giudica questo provvedimento fortemente discriminatorio.

Antonio Decaro, presidente Anci che raccoglie ottomila comuni italiani, ha tentato di rassicurare tutte quelle famiglie Arcobaleno preoccupate all’idea di essere cancellate dai documenti dei figli, riconosciuti anche dalle sentenze dei tribunali: “Metteremo all’interno degli spazi prestampati i nomi già scritti all’anagrafe, ma non possiamo togliere la dicitura padre e madre”.

Il modulo arriverà ai comuni già prestampato e modificato con la dicitura “madre” e “padre” al posto di “genitore” e quindi in nessun modo il singolo comune potrà opporsi alla modifica. Ma come sarà tenuto a rispettare il decreto del vice premier allo stesso modo dovrà rispettare certificati e sentenze dei tribunali che hanno riconosciuto due uomini o due donne come genitori di un bambino. Pertanto gli addetti all’anagrafe compileranno i due campi previsti mettendoci i nomi dei due genitori, non curandosi del sesso dei genitori ma trascrivendo i loro nomi negli spazi appositi.

Sarà possibile dunque trovare un nome di donna sotto la dicitura “padre” e viceversa un nome maschile sotto quella di “madre”.  

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