I dati che emergono dall’attuale situazione scolastica mostrano un livello di conflittualità nelle scuole sempre più alto, e lo confermano le continue contestazioni fra dirigenti e personale, fra presidi e direttori dei servizi amministrativi e fra scuole e famiglie.
Proprio nei mesi finali di scuola, dove la concentrazione sia di docenti che genitori dovrebbe essere rivolta totalmente alle ultime prove scolastiche e ai risultati finali, si assiste invece ad un aumento di contenziosi.
I motivi sono diversi, spesso a scatenare la rabbia dei genitori sono sanzioni e provvedimenti disciplinari considerati troppo severi e ingiusti, altre volte sono proprio le regole stesse ad essere messe in discussione, come il divieto di utilizzare i telefoni cellulari fuori dalle attività scolastiche.
C’è inoltre una tendenza generale a giustificare sempre e comunque i figli, a volte superando le parole e sfociando in veri e propri atti di violenza, segno drammatico della perdita di rispetto dei genitori nei confronti dell’autorità del docente.
È importantissimo che il Miur si faccia parte attiva a sostenere la docenza e gli operatori scolastici colpiti da questa situazione inaccettabile. La richiesta da parte del corpo docente e in generale di tutto il personale scolastico è una riflessione approfondita sulla trasformazione che sta subendo il compito educativo della scuola nella percezione collettiva, considerata anche l’eco mediatica degli episodi di violenza che hanno riguardato e riguardano le scuole, con l’aggressione di dirigenti e docenti da parte di genitori e alunni. Altro tema caldo, evidenziato dai sindacati, è quello del numero troppo basso di ispettori tecnici, che ridotti al minimo come in questo momento non possono riuscire a intervenire tempestivamente in caso di segnalazioni, evitando che le situazioni degenerino.