#PalermoChiamaItalia: il 23 maggio per festeggiare la Legalità

272

Il 23 maggio 2019, Giornata della Legalità, non è una data scelta casualmente: in questo giorno cade infatti l‘anniversario della Strage di Capaci, in cui venne ucciso Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tutti gli uomini e le donne che facevano parte della scorta del magistrato. In occasione del 27esimo anniversario dalla loro morte in tutta Italia sono state organizzate manifestazioni ed eventi, proprio per ricordare le vittime di mafia. L’iniziativa, chiamata #PalermoChiamaItalia, ha raccolto oltre 70mila studenti.

In città fin dal mattino sono arrivati circa 1500 studenti a bordo della Nave della Legalità, salpata il 22 maggio da Civitavecchia per raggiungere Palermo nella giornata di commemorazione. A bordo della nave, si sono approfondite tematiche importanti, come quella della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata, entrata in vigore nel 2003 e sottoscritta da 189 stati.

A Palermo, nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, dove si era svolto il Maxiprocesso a Cosa Nostra, si sono tenute le manifestazioni principali, trasmesse in diretta su Rai 1 e raccontate dagli stessi partecipanti attraverso i canali social del Miur.

Anche i cortei, partiti nel pomeriggio da Via D’Amelio e dall’Aula Bunker si sono poi ricongiunti sotto l’Albero Falcone alle 17.58, e raccolti in un minuto di silenzio per ricordare il momento della strage.

Il Ministro Bussetti ha dichiarato che “a 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti. Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini. E che ancora tanto rimane da fare: le nostre società hanno anticorpi per reagire al fenomeno mafioso, alla violenza, alla sopraffazione. Ma non ne sono immuni. Ed è per questo che dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani: diffondere la cultura del rispetto e della legalità è fondamentale se vogliamo costruire una comunità giusta e in pace”.

Print Friendly, PDF & Email