Combattere lo stress da esame con lo Sportello d’ascolto

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A raccontare questa esperienza è la dottoressa Antonietta Germanotta, che da anni si occupa della conduzione di Sportelli d’ascolto in alcune scuole di I e II grado in provincia di Catania.

Ed è proprio della dottoressa l’idea, nel 2015-2016, di istituire all’interno della Scuola Secondaria di Primo Grado “Luigi Sturzo” di Biancavilla un progetto dal titolo “S(u)perare gli esAMI COn me”, uno Sportello attivo nei mesi di maggio e giugno e rivolto agli alunni delle classi terze. Gli esami di terza media non rappresentano semplicemente la conclusione di un ciclo scolastico che porterà lo studente alle scuole superiori, ma rappresentano anche la prima volta in cui gli alunni si accostano ad un esame ufficiale e articolato.

I timori e le ansie che possono assalire gli studenti possono portarli a vere e proprie crisi di panico che rischiano, in molti casi, di compromettere realmente la buona riuscita di queste prove.  

L’attività di Sportello d’ascolto è stata realizzata attraverso colloqui individuali di consulenza (o di piccoli gruppetti qualora gli allievi lo avessero richiesto) e non avevano carattere terapeutico. L’alunno è stato accolto attraverso una modalità empatica e non giudicante e ciascuno è stato facilitato ad esprimersi ed aprirsi e, dove necessario, incoraggiato a sfogarsi ed esporre le proprie problematiche e richieste.

Essendo gli alunni minorenni, ovviamente, la dottoressa ha fatto firmare ai genitori dei minori una preliminare autorizzazione che consentisse, a quanti decidessero di farlo, di recarsi al colloquio individuale.

Il 60% delle classi terze ha aderito al progetto. Il numero totale dei partecipanti è stato di 26 e nello specifico 20 di sesso femminile e 6 di sesso maschile. La maggior parte di loro ha ripetuto, più volte, che l’incontro era stato utile e liberatorio.

In merito alla preoccupazione degli esami, tra le problematiche maggiormente emerse troviamo le seguenti: paura di dimenticare gli argomenti, ansia di sbagliare, imbarazzo all’idea di essere visti e sentiti da una platea, timore di fare brutta figura. I ragazzi si sono mostrati soddisfatti dell’esperienza, che può fare da spunto per la realizzazione di altri progetti simili.

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