Con il cambio di poltrona a Palazzo Chigi, a subire cambiamenti è stato anche il Ministero dell’Istruzione che vede Stefania Giannini lasciare il posto a Valeria Fedeli.
Sono tanti i punti caldi che il nuovo ministro dovrà affrontare e con una data di scadenza ben precisa: il 15 gennaio 2017, quando scadrà la delega per attuare i decreti legislativi. Il suo si annuncia già un compito non facile visto che “La Buona Scuola” è stato uno dei pilastri vincenti del governo Renzi. Bisognerà fare meglio. Come? Ecco qualche nuova proposta.
Sicuramente da risolvere il caso delle assegnazioni delle cattedre, accelerando quindi per un maxi-concorsone per avvicinare quanto più possibile a casa quei docenti lontani dalla propria regione.
Voci di corridoio vorrebbero dei cambiamenti anche negli esami di terza media; l’idea è quella di cancellare il test Invalsi dalle prove d’esame delle medie e lasciarlo solo come test di valutazione al fine dell’esame finale. A giudicare saranno i presidi, chiamati nel ruolo di Presidenti di commissione e i giudizi riportati saranno espressi non più in votazioni numerali ma alfabetiche. Inoltre la votazione riportata nel secondo semestre potrebbe non essere più valutata per decidere il voto finale. Queste modifiche potrebbero essere attuate già a partire dal prossimo anno scolastico. Anche la Maturità potrebbe portare dei cambiamenti. Tra le materie d’esame si vorrebbe sostituire la terza prova scritta con il progetto di alternanza scuola-lavoro, obbligatorio per gli ultimi anni di superiori. Anche questa novità, se accettata, partirebbe dall’anno scolastico 2017-2018.
E poi tra i progetti particolarmente importanti anche l’approvazione del decreto sulla disabilità, per garantire così l’inserimento di ragazzi con disabilità fisiche e intellettive. Necessario riorganizzare e rinfoltire il corpo docenti di sostegno ed eliminare le barriere architettoniche nelle scuole.
Un bel carico di lavoro quindi per il nuovo ministro Fedeli.