Come capire se mio figlio è dislessico?

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Negli ultimi anni c’è un’attenzione sempre più diffusa nei confronti dei cosidetti DSA, disturbi specifici dell’apprendimento.

È bene chiarire cosa significhi DSA: sono disturbi del neurosviluppo che generano difficoltà nel leggere, scrivere e fare calcoli. Non ha nulla a che fare con l’intelligenza, anzi molto spesso i bambini DSA hanno un quoziente intellettivo superiore alla media. La diagnosi può essere compiuta da uno specialista dalla seconda elementare in avanti, prima è impossibile perchè alcuni dei sintomi caratterizzanti questi disturbi possono risolversi nei primi due anni di scuola ed essere dovuti solo alla lentezza del bambino a interiorizzare alcuni meccanismi di apprendimento. Solitamente il primo campanello d’allarme arriva ai genitori direttamente dalle maestre, che grazie a degli screening che spesso vengono fatti nelle scuole primarie, individuano già i soggetti a rischio.

Ma anche la famiglia può accorgersi di alcuni segnali evidenti che possono mettere in guardia sulla possibilità di un DSA: chi ne soffre fa da subito molta difficoltà a leggere un testo e a comprendere ciò che è stato appena letto. Inoltre il bambino DSA fatica a scrivere le lettere della stessa dimensione, a stare dentro una riga in maniera ordinata e, se gli viene chiesto di rileggere il testo appena scritto, farà fatica a farlo e a capirne il significato. L’errore più comune che si riscontra in un testo scritto da un bambino DSA è l’inversione di numeri e lettere, che vengono “confusi”nella sua mente. Infine il DSA fatica a imparare le tabelline, l’alfabeto, i giorni del mese e così via. Davanti a questi indizi i genitori devono tempestivamente rivolgersi per una vera diagnosi ad un equipe solitamente composta da un neuropsichiatra, un logopedista e uno psicologo. Esistono numerosi percorsi da compiere per ovviare al problema, l’importante è affidarsi a persone competenti e informare anche la scuola che potrà così redigere per il bambino un PDP (Piano Didattico Personalizzato).

L’aspetto su cui bisognerà concentrarsi sarà soprattutto l’autostima del bambino perché anche se avere un DSA non significa essere stupidi, lui si sentirà così ed è su questo che la famiglia dovrà lavorare per incoraggiarlo e fargli capire che, anche se percorrendo una strada un po’ diversa da quella degli altri bambini, lui potrà raggiungere qualsiasi traguardo.

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