Ormai è consuetudine che fin da piccolissimi i bambini siano abituati all’uso di apparecchi tecnologici come cellulari, pc, tablet.
I pediatri concordano però nell’affermare che l’utilizzo di questi strumenti da parte di bambini al di sotto dei 12 anni comporta gravi danni al loro sviluppo psico-fisico.
La prima ragione è correlata proprio al fattore crescita: sotto i 12 anni i bambini stanno ancora sviluppando alcune parti del loro cervello e l’esposizione alla tecnologia può causare loro deficit di apprendimento e di concentrazione, anche irreversibili.
Inoltre passare il proprio tempo libero attaccati a telefoni e computer fin da molto giovani inquina il tempo libero che potrebbe invece essere utilizzato per attività più utili, come lo sport. È stata infatti confermata la stretta relazione che corre tra i problemi di dipendenza dalla tecnologia e quelli relativi all’obesità giovanile.
Lo stesso avviene con alcuni disturbi comportamentali, come ansia, depressione e psicosi, che la sovraesposizione a queste apparecchiature spesso fomenta.
Ultimo non per importanza è l’effetto negativo sulla salute fisica: l’utilizzo sconsiderato o troppo precoce di telefoni e pc aumenta l’esposizione di questi bambini alle radiazioni elettromagnetiche, che possono portare ad un rischio maggiore rispetto a malattie gravi come il cancro.
L’ammonimento però non si rivolge solo ai bambini ma anche agli stessi genitori: spesso i figli imitano semplicemente quello che vedono fare dai grandi. Sono infatti loro i primi ad essere ossessionati dall’uso del telefono e non poterne fare a meno. La poca presenza di mamma e papà può portare quindi ad una mancanza di attenzioni che il bambino va a ricercare in altri modi.
Quindi l’ideale sarebbe lasciare telefoni e altri aggeggi elettronici il più possibile lontano dai momenti di condivisione familiare e tempo libero, così da “educare” anche i più piccoli alla “non-dipendenza”.
