Insegnare oggi

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Chi vuole diventare insegnante oggi deve districarsi nella giungla delle procedure burocratiche e regolamentazioni varie. Per questo è vitale sapersi orientare con sicurezza. Nel corso degli anni infatti, il sistema di formazione e reclutamento docenti è cambiato a seconda di chi presiedeva il Ministero: siamo passati dal SSIS, al TFA,  ai vari concorsi e ricorsi. Oggi c’è il FIT, nato dal decreto della “Buona Scuola”, legge 107 del 13 luglio 2015, un percorso abilitante per chi ha appena conseguito la laurea, a cui si accede tramite concorso. Ma la situazione docenti in Italia è variegata e presenta diversi casi ed esperienze. Quali sono le differenze?

Per il neolaureato c’è dunque il FIT, contratto triennale retribuito di formazione iniziale e di tirocinio, che dura tre anni, con l’USR di competenza, ossia quello di cui fa parte l’ambito territoriale scelto dal docente in seguito alla vittoria del concorso. Il terzo anno prevede anche una supplenza annuale e, una volta superare le prove finali, si entra in ruolo.

Per poter partecipare al concorso di ammissione al FIT bisogna possedere, oltre al titolo di laurea, anche 24 crediti nel settore antropo-psico-pedagogico e metodologie. I CFU da possedere sono attinenti ai seguenti settori scientifico-disciplinari:

Pedagogia speciale e didattica dell’inclusione

Metodologie e tecnologie didattiche

Antropologia Culturale e Sociale

Psicologia Scolastica

I corsi singoli di insegnamento proposti da varie Università italiane per acquisire questi crediti sono proposti in modalità blended, cioè mista frontale/on-line, con esame finale in presenza.

I 24 CFU, sempre in base al decreto n.616, potranno essere acquisiti nel seguente modo:

-12 CFU in modalità frontale

-12 CFU in modalità on-line

I corsisti che si iscriveranno dovranno, in fase di sottoscrizione della domanda, scegliere due insegnamenti da seguire in modalità telematica e due insegnamenti da seguire in modalità̀ frontale. I corsi in modalità̀ on-line sono erogati tramite la Piattaforma E-Learning Unifortunato, mentre quelli in presenza si tengono presso la sede dei vari atenei autorizzati.

Per chi invece l’abilitazione la possiede già? Per loro c’è un concorso riservato senza numero chiuso, che prevede una prova orale e l’inserimento in una graduatoria regionale, una supplenza annuale e successivamente l’immissione in ruolo.

E chi invece ha già tre anni di servizio ma non è abilitato? Per loro è previsto un concorso riservato, per il quale non sono richiesti i 24 CFU, al termine del quale affronteranno un esame per ottenere la specializzazione, a cui seguirà una supplenza annuale e infine l’ammissione in ruolo.

In conclusione, la situazione in Italia è in continuo cambiamento ed è fondamentale tenersi sempre aggiornati in modo garantirsi nuove opportunità.

 

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