Quando sport e scuola si scontrano: la vita dello studente- atleta

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Un giovane studente che, ad un certo punto della sua carriera, si ritrova ad essere allo stesso tempo anche uno sportivo, può scontrarsi con una realtà scolastica difficile da gestire. Spesso infatti, nelle scuole tradizionali, l’organizzazione è improntata su regole e standard troppo rigidi, che non tengono conto delle esperienze personali dei singoli alunni. Così capita che quei ragazzi, che oltre alla scuola coltivano anche una passione e un talento sportivo a livello agonistico, e che nei week end sono impegnati in allenamenti e gare, vengano penalizzati nella valutazione da quegli insegnanti che li giudicano superficiali e poco interessati alla scuola. Questo succede perché spesso ci si dimentica che fare sport è molto di più che una scusa per arrivare impreparati ad un’interrogazione o saltare qualche rientro pomeridiano. Dietro ad una preparazione agonistica c’è fatica, sacrificio, impegno e determinazione, valori che si imparano più vivendo che davanti ad un libro scolastico. Questo non significa togliere il primato d’importanza alla scuola, fondamentale per il percorso di crescita di ogni persona, e nemmeno sostenere che lo studio sia una perdita di tempo. Semplicemente andrebbe compreso che proprio quei ragazzi che si dividono le ore della giornata tra allenamenti e scuola, e che si ritrovano magari a studiare la sera molto tardi per il giorno dopo, mettono in alcuni casi molto più impegno e determinazione di quei coetanei che passano le loro giornate in un bar o davanti ad un videogioco.

Non si può e non si deve penalizzare un ragazzo solo perché “colpevole” di coltivare una passione o un talento sportivo. La scuola è un’istituzione che ha come fine l’accompagnamento dei ragazzi nella loro crescita e che si propone come guida per ognuno di loro nella realizzazione delle loro ambizioni e attitudini personali. Proprio per questo l’insegnante dovrebbe valutare l’alunno in base al suo vissuto, le sue esperienze e l’attenzione che mette nello svolgere bene i suoi compiti, scolastici e sportivi che siano, e cominciare a concepire l’attività sportiva come qualcosa di assolutamente complementare alla formazione scolastica, capace di plasmare il carattere di un individuo e portarlo alla piena consapevolezza di sé.

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